Fisiologia dell'amore finito

Ci troviamo in un’epoca in cui si è pervasi da una bulimia affettiva, si fagocitano relazioni con la voracità di un rapace e si vomitano i significati intrinseci di esse. Sembra ormai che una relazione affettiva sia il corrispettivo di un oggetto desiderato del bisogno famelico…come un disturbo del comportamento alimentare le persone sembrano obese di rapporti, anoressiche di modi funzionali per viverli. Nel mio lavoro mi capita spesso di incontrare pazienti che non riescono a lasciare il partner dopo lunghissimi anni di relazione, che non riescono a superare la fine di un rapporto “non desiderata” e per i quali lo spostamento delle dinamiche affettive e degli stati d’animo derivanti, in genere, è il loro meccanismo difensivo preferito; spesso si tratta di una certezza a lungo negata che li porta a trascinare la storia con il partner anche per tanto tempo, un po’ per abitudine, un po’ per timore del giudizio di chi ci circonda o dei loro sentimenti (ad esempio i familiari), nei casi estremi per dipendenza affettiva. L’origine di questo malessere è da ricercare nella fisiologia dell’amore!

 

L’amore non contiene né delimita, l’amore accoglie!

 

Due individui liberi che s’incontrano in un’essenza libera, due semi di piante , l’uno pesco l’altro mandorlo, che piantati nella stessa terra creeranno sempre radici diverse, radici che vicine potranno intersecarsi ma senza mai perdere la loro unicità . Il mandorlo non può essere pesco e il pesco non può fare il mandorlo; entrambi vicini, longevi e con robuste radici, producono frutti sostanzialmente diversi, come diversi sono i fiori di ciascuno, perché diversa ne è l’essenza. 

Ebbene, quando due persone s’incontrano in verità a toccarsi è il loro centro, a toccarsi non a fondersi!

L’unita dell’uno tocca, bacia, carezza e sceglie di accompagnare l’unità dell’altro in una fioritura sensoriale nel mite clima di un sentimento, attraverso le stagioni dell’anima, si fiorisce, sfiorisce e rifiorisce insieme ma mai unitamente. Un vento sottile che non ha direzione né spazio, che sfiora le foglie del mandorlo accompagnandole all’esperienza sensoriale, tattile, con il pesco.

Osho dice: “ Le persone mature...in amore si aiutano a essere libere, si aiutano l’un l’altra a distruggere ogni tipo di legame. E quando l’amore fluisce nella libertà c’è bellezza. Quando l’amore fluisce nella dipendenza c’è bruttezza. Ricorda, la libertà è un valore più alto dell’amore. Quindi se l’amore distrugge la libertà, non ha alcun valore.”  

Supporto amore finitoQuando una storia d’amore finisce le reazioni in ogni uomo sono varie, molto soggettive, perché legate al seme della propria pianta, dunque non è forse anche il lascito un evento di unità? La mia unità decide (e compie) di lasciare la tua, decide di proseguire la fioritura in un modo alternativo a quello sinora adottato.

“Lasciare Andare”! È questo il segreto per cogliere quanto di più prezioso ci sia stato nella relazione amorosa, e che permette di accogliere dentro di sé il tesoro che verrà. 

Il mio lavoro con i pazienti che chiedono supporto portando nelle loro borse il peso del dolore per la fine di una storia, la difficoltà estrema ad uscirne, consiste in un processo di individualizzazione, un percorso di valorizzazione di quell’unità che muove la nostra vita.